Secondo gli Atti degli Apostoli, Giuseppe di Cipro, giudeo educato in una famiglia levitica, si converte al Cristianesimo, vende tutti i suoi averi e li consegna agli apostoli, che gli danno il soprannome di Barnaba, che significa “figlio della consolazione” o “figlio dell’esortazione”.
E la sua autorità cresce.
Un giorno i cristiani di Damasco sono in subbuglio perchè in città è giunto Saulo di Tarso, un persecutore spietato, accecato dalla luce nei pressi della città. Ed ecco che Barnaba, preso Saulo con sè, “lo presentò agli apostoli” – dicono gli Atti – garantendo per lui.
Basta la sua parola: Saulo, che da quel momento si chiamerà Paolo, si converte ed entra nella prima comunità cristiana.
Ritroviamo Barnaba e Paolo a Damasco, a Gerusalemme e quindi ad Antiochia di Siria, dove matura il progetto di una missione in terra pagana, inizialmente verso le comunità ebraiche, ma poi aperto a tutti.
Questo primo viaggio missionario tocca Cipro e una parte dell’Asia Minore.
A questo punto i due apostoli si separano: Negli Atti degli Apostoli, tra il 50 e il 53, Paolo parte per l’Asia.
Barnaba va a Cipro portando con sè il giovane cugino Giovanni, detto Marco, quello che per la tradizione cristiana diverrà il futuro Marco evangelista: da qui inizierà il suo leggendario viaggio in Italia.
Secondo la leggenda, il 13 marzo dell’anno 51, Barnaba predica il vangelo di Cristo in una radura poco fuori Milano: una località dove era ancora viva la tradizione celtica.
Egli innalza la croce, sopra una pietra rotonda: il Tredesin de Marz, tuttora venerata nella Chiesa di Santa Maria del Paradiso, presso Largo della Crocetta.
Di questa prima evangelizzazione di Milano ed altro ci parlerà oggi Tullio Barbato a Cascina Linterno.
Tullio Barbato ha studiato Scienze politiche ed è uno dei piu’ noti giornalisti-scrittori.
Corrispondente, redattore, inviato speciale, ha collaborato con importanti testate giornalistiche, tra cui il ‘Corriere della Sera’ e ha fondato periodici, agenzie e la storica Radio Meneghina di cui è il direttore.