Designer Massimo de Rigo. Fotografia di Renato Bosoni.
Questa cartolina, realizzata per il Comitato di Salvaguardia del Parco delle Cave con il coordinamento di Italia Nostra, è stata determinante nel coinvolgimento pubblico che ha spinto le Istituzioni a combattere con decisione lo spaccio di droga nei drammatici anni 1999-2000. Alla fine il Parco è stato bonificato da questo flagello e restituito alla cittadinanza nel suo originale splendore.
Segue una sintesi di questa durissima battaglia. (3 febbraio 1999)
PARCO DELLE CAVE:
UN GIOIELLO SCIPPATO AI MILANESI.
Il Parco delle Cave, situato ad ovest della città tra i quartieri di Quarto Cagnino, Baggio e Quinto Romano, è stato istituito nel marzo 1997 ed affidato ad “Italia Nostra” dall’amministrazione comunale dopo oltre 25 anni di aspettative dei cittadini ed iniziative concrete operate dalle numerose associazioni di volontariato – storicamente radicate nel territorio – contro l’abusivismo e l’inquinamento.
E’ una stupenda area con antichissime cascine ancora attive (Linterno – Airaghi – Caldera), strade di campagna costeggiate da fontanili e marcite ad immagine del contado milanese del XII secolo, laghetti con acque limpide, una flora ricca e variegata, assieme alla sua fauna stanziale e migratoria (sono state censite oltre 110 varietà di volatili).
Un parco con una superficie di 1.350.000 mq, in parte ancora in via di acquisizione pubblica, che attualmente vive una fase di emergenza: bande di spacciatori stanno cercando di prenderne possesso, rischiando di vanificare il grande lavoro di tutela operato dalle associazioni del territorio.
In giugno il Comitato per la sicurezza del Parco delle Cave aveva incontrato tutti i gruppi politici di Palazzo Marino, il vicesindaco, il Prefetto ed il Questore. Per un paio di mesi la situazione è migliorata ma, dallo scorso autunno la situazione sta progressivamente degenerando, al punto che alcune zone del parco sono ormai interdette alla cittadinanza, nonostante i grossi sforzi di “Italia Nostra” per presidiarlo con cittadini ed associazioni. Case, scuole e negozi sono ormai zona di espansione di questo degrado: 1500 cittadini di via Rossellini hanno chiesto la chiusura del parco per ridurre le continue incursioni notturne nei condomini; l’istituto superiore “Sraffa” ha denunciato numerose devastazioni di aule ed attrezzature; il supermercato COOP di via Zoia segnala la presenza quotidiana, da un anno, di 100-120 tossicodipendenti con un aumento di furti, oltre a diverse rapine alle casse.
Per questi gravi fatti il Comitato per la sicurezza del Parco delle Cave (comprendente 20 associazioni territoriali) organizza per
SABATO 6 FEBBRAIO
DALLE 15 ALLE 17
UNA MANIFESTAZIONE DA LARGO CAIROLI A PIAZZA DELLA SCALA.
In Piazza della Scala sarà allestita dalle associazioni e dalle scuole una mostra sul Parco delle Cave.
La scelta di manifestare nel cuore della città è stata decisa per far conoscere questo parco a tutta la cittadinanza, chiedendo alle istituzioni (amministrazione comunale, forze dell’ordine e magistratura) di intervenire con decisione per sgomberarlo dall’illegalità e dalla droga.
Le associazioni stanno organizzando il programma di iniziative primavera/estate nel parco delle Cave e continueranno nella loro tradizione a difesa del territorio e della sua cultura, ma le istituzioni devono fare la loro parte.
Questo parco merita di diventare un amico, un punto di riferimento per migliorare la qualità della vita dei milanesi, che sono invitati in primavera per conoscerlo e viverlo in armonia.
Oltre ai fatti di cronaca nera riportati dalla stampa (1 morto ammazzato in mezzo ai cittadini, 2 morti per overdose in 2 mesi, 2 battaglie campali tra bande di spacciatori extracomunitari con feriti gravi in pieno parco, rivoltellate alle forze dell’ordine) alcuni episodi di “normale vita nel parco” possono far comprendere il clima che si vive da circa un anno, nonostante le continue segnalazioni dei cittadini, in questo territorio e in quello limitrofo.
IL PALIO DELLA SCUOLA MEDIA “BENEDETTO MARCELLO”
Sabato 30 maggio i ragazzi della scuola media “Benedetto Marcello” concludono a Cascina Linterno l’anno scolastico. E’ il compendio di un enorme lavoro di insegnanti e genitori che hanno organizzato nei minimi dettagli il Corteo storico medievale da Quarto Cagnino dei 250 alunni, grazie alle mamme che hanno tagliato stoffe e cucito a ciclo continuo per mesi. L’obiettivo didattico – nell’ambito del progetto europeo “La scuola adotta un monumento” – era quello di integrare la scuola, in ogni disciplina, nell’ambiente in cui opera. Il risultato è tutto da vedere: il Corteo è un mosaico vivente che vuol riproporre un mondo che la Cascina ci rende ancora vicino; sull’aia giovani danzatrici ricreano un’atmosfera magica al suono di una melodia senza tempo; gli orchestrali eseguono musiche del ’300 provate infinite volte; nel grande spiazzo adiacente si svolge il Torneo dei giochi medievali con un “tifo” calcistico per premiare con il Palio “Linternum” la classe migliore.
Sembra incredibile ma, a pochi metri da quest’ambiente festoso, sulla stradina di campagna, due giovani si stanno iniettando droga seduti per terra incuranti dei ragazzi e della gente; un gruppetto di stranieri, forse nordafricani, sbuca improvvisamente da una siepe, ci squadra fissando le macchine fotografiche e si avvia verso l’interno del parco.
Quello stesso parco che gli stessi ragazzi della scuola, gli insegnanti e i genitori in precedenza avevano ripulito con ben 10 cantieri di lavoro coordinati da “Italia Nostra”.
GRUPPO DI TURISTI NEL GIORNO DEL CONVEGNO.
Domenica 25 ottobre si svolge a Cascina Linterno il convegno “Agricoltura a Milano”. Molti i presenti e molto interesse. Al termine, nel pomeriggio, una decina di persone provenienti da altri quartieri della città, che non conoscevano il Parco delle Cave e che avevano partecipato alla festa del “Rosetum” di settembre, guardando con attenzione la nostra mostra su questo parco, ci chiedono di poterlo visitare. L’ambiente agreste che circonda la cascina li affascina e qualcuno di noi, dell’associazione “Amici Cascina Linterno”, li accompagna per un tratto. Poi gli impegni che abbiamo come organizzatori ci costringono a rientrare, non prima, però, di aver dato indicazioni al gruppo di come proseguire per vedere lo splendido boschetto, simile al Parco del Ticino, che circonda la Cava Casati. Passa una mezzora e vediamo rientrare in cascina i visitatori: sono sconcertati e spaventati, come se fossero usciti indenni da una brutta avventura. Hanno incontrato continuamente gruppetti dall’aria poco raccomandabile, tossicodipendenti e tipi “strani” infastiditi dalla loro presenza. Il forte disagio della situazione non ha permesso a questi visitatori di apprezzare l’ambiente. Molto difficilmente torneranno nel Parco delle Cave.
LA VISITA NEL PARCO DEI RAGAZZI DI TAIZE’.
30 dicembre, ore 9 all’ingresso di via Rossellini (Quarto Cagnino) del Parco delle Cave. L’Associazione Amici Cascina Linterno e l’Unione Pescatori Cava Aurora hanno accolto ben volentieri la richiesta della Parrocchia di Sant’Elena di accogliere per una mattinata, nei rispettivi ambiti del Parco, i ragazzi di Taizé ospitati a Quarto. Il tempo è freddo e umido ma l’ambiente ha un suo fascino, con la nebbiolina che lascia intravedere le cime degli alberi all’interno del parco come in un sogno. Siamo in attesa dei ragazzi.
Dal parco sbuca un gruppo di giovani barcollanti, poi altri ed altri ancora. Altri entrano con passo svelto nel parco a piccoli gruppi, provenienti da via Rossellini: molti parlano una lingua sconosciuta. Non sono certamente questi i ragazzi di Taizé: nei loro occhi non c’è speranza, ma solo disperazione. Fanno parte di quella frotta di sbandati che da mesi si dà appuntamento, ad ogni momento della giornata, nel Parco delle Cave. Ormai spacciano e si drogano a cielo aperto.
Arrivano finalmente i ragazzi di Taizé, sono circa un centinaio, rumorosi e sorridenti. Parlano le lingue più strane: polacco, lituano, sloveno, ma sembrano intendersi a perfezione.
Entriamo nel parco e quell’ambiente affascinante e misterioso che si scorgeva dall’esterno appare ora in tutto il suo degrado: nell’area del vivaio “Proverbio” occorre guardare bene dove si mettono i piedi perchè il sentiero è cosparso di immondizie e di siringhe. Un senso di squallore ed una delusione profonda. Percorriamo qualche metro e poi, col megafono, ci sentiamo in dovere di scusarci per lo spettacolo non certo edificante che offriamo ai ragazzi di Taizé: non era questo il parco urbano naturalistico che volevamo mostrare, ma ce l’abbiamo messa tutta per ripulirlo il mese precedente assieme al gruppo di “Italia Nostra”, raccogliendo ogni genere di rifiuti e centinaia di siringhe mentre altri continuavano a drogarsi ed a spacciare a pochi metri da noi. Tutto questo viene tradotto in inglese e quindi in polacco: Milano è anche droga e degrado, e noi, nostro malgrado, ci siamo in mezzo.
Un folto gruppo ci segue a Cascina Linterno mentre gli altri proseguono verso la Cava Aurora. I fontanili medievali e l’antico borgo di Linterno, straordinario ambiente agreste circondato dalla città, una ricca colazione calda offerta dagli Amici della Cascina, le diapositive sulla storia del territorio che proiettiamo, gli affreschi in chiesetta degli alunni della scuola media “Benedetto Marcello” ridanno ottimismo a tutti, soprattutto a questi giovani che nel parco prima erano ammutoliti.
Il gruppo di Taizé torna a Quarto dalla via Zoia, schiamazzando allegramente. A poche centinaia di metri, all’interno della vegetazione, continua il solito squallido andirivieni di altri giovani disperati, tallonati dai mercanti di morte.
Pare che nessuno ci possa fare niente, ma noi non ne siamo per niente convinti…
Massimo de Rigo, 3 febbraio 1999
Comitato Associazioni Parco delle Cave
La Segreteria