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Cartografia Catasto Teresiano (1722) inerente il sentiero del Marcionino

Cartografia Catasto Teresiano (1722) inerente il sentiero del Marcionino

Cartografia Catasto Teresiano (1722) inerente il sentiero del Marcionino

Il Catasto Teresiano o Catasto “Carlo VI” (in tedesco Mailänder Kataster che significa catasto milanese) fu una monumentale opera di censimento di tutte le proprietà fondiarie del Ducato di Milano svoltasi in un arco temporale di quasi cinquant’anni, dal 1718 al 1760.
Il nuovo sistema censuario venne ufficialmente avviato, nel 1718, da un’apposita commissione di lavoro nominata da Carlo VI, composta da funzionari di origine non milanese, per salvaguardare la neutralità e l’oggettività dei dati. I rilievi furono in gran parte realizzati tra gli anni 1722 e 1723, ma il complesso lavoro di restituzione grafica e di formazione e correlazione dei registri immobiliari, oltre a successive interruzioni per cause politiche, procrastinarono l’entrata in vigore del catasto al 1760, sotto il governo dell’Imperatrice Maria Teresa.
Esso viene definito ad oggi un catasto geometrico particellare, fatto che per l’epoca costituì una vera e propria innovazione, grazie anche alle attente misurazioni eseguite anche delle più piccole proprietà, che venivano rappresentate in ogni loro minima parte: per ognuna di esse veniva indicato il proprietario, la destinazione di coltura e la stima. Sulla base di queste valutazioni, veniva stabilito l’imponibile per ogni contribuente.
Esso fu ad ogni modo anche contrastato dalla nobiltà locale la quale possedeva enormi possedimenti fondiari nell’area del milanese ed era abituata a gestire i rilievi catastali attraverso la corruzione dei funzionari. L’opera venne interrotta nel 1733 per causa dell’ostilità delle casate più nobili tra le influenti di Milano ed a causa della Guerra di Successione austriaca, che vide ufficialmente salire al trono Maria Teresa. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Catasto_Teresiano)

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