Maria Maddalena fu fra coloro che maggiormente amarono Cristo, dimostrandolo. Quando giunse il tempo del Calvario, era insieme alla Madre del Signore e a San Giovanni, sotto la Croce (Gv. 19,25). Non fuggì per paura come fecero i discepoli, non lo rinnegò per paura come fece Pietro, colui che divenne il primo papa, ma rimase presente ogni ora, dal momento della sua conversione, fino al Santo Sepolcro.
La diffusione del culto in Occidente avvenne soprattutto grazie all’Ordine dei Frati Predicatori, secondo la testimonianza di Umberto de Romans: “Dopo che la Maddalena si è data alla penitenza, è stata resa dal Signore così grande per grazia, che dopo la Beata Vergine non si trova donna alla quale nel mondo non si renda maggior riverenza e non si dia maggior gloria in cielo”.
Il culto di Maddalena si diffuse in Europa e i suoi devoti costruirono numerose chiese in suo onore: la più nota è quella gotica di Saint-Maximin-la-Sainte-Baume (1295) dove è conservato quello che si dice sia il teschio della santa, ma la prima in cui si formò il culto di Maria Maddalena è l’abbazia di Vezelay dove già nel 1050 si diceva fosse conservato il corpo.
Francesco Petrarca era un devoto di Santa Maria Maddalena.
La targa commemorativa apposta nel 1955 nella grotta testimonia la devozione del poeta per la Santa.
“Dolce amica del Signore, lasciatevi flettere dalle nostre lacrime e le nostre preghiere, siate sicura del nostro saluto!
Voi lo potete poiché non è stato invano che vi è stato permesso di toccare, di bagnare col vostro pianto e i vostri gemiti, d’asciugare con le vostre trecce profumate, di baciare i piedi divini del Salvatore e di spandere sulla sua testa i più ricchi profumi.
No, non è invano che appena trionfante dalla tomba vi è stato concesso il suo primo contatto e le sue prime parole.
Non è invano che questo Re delle dimore celesti vi ha concesso di contemplare per prima il suo corpo divino nella sua Gloria immortale e il suo eterno Splendore.
E’ che vi aveva visto stringere la Croce in un devoto abbraccio senza temere né la violenza, né la persecuzione, né i clamori delle truppe furiose, né i loro insulti così crudeli così come le torture.
Ahimè nel dolore, eppure intrepida, toccavate con rispetto i chiodi sanguinanti, inondavate le sue piaghe delle vostre lacrime, vi battevate il petto di colpi impietosi, vi strappavate con le vostre stesse mani i riccioli dei vostri biondi capelli.
Il Signore era stato testimone di questo dolore e di quei segni della vostra tenerezza, mentre i suoi fedeli discepoli si disperdevano davanti ai suoi aguzzini. Così nella sua riconoscenza, ha voluto rivedervi per prima per offrirsi al vostro solo sguardo.”
(Francesco Petrarca – Elogio di Maria Maddalena – traduzione di Maria Maffucci)