Ritratti. Disegni e caricature.

Cerete Alto, sulla via dei pellegrini. Disegno (2011)

Cerete Alto, sulla via dei pellegrini. Disegno (2011)

Cerete Alto, sulla via dei pellegrini.

La Via Valeriana è un itinerario che ripercorre l’antico tracciato romano e medioevale che attraversava la Valle Camonica.
Conosciuta e praticata dalle popolazioni delle vallate bergamasche, venne anche calcata dalle legioni romane per il loro rapido spostamento e per assicurarsi l’attraversamento verso il nord.
Continuò più tardi come itinerario del commercio sempre più intenso tra le vaste zone dell’impero e transito di pellegrini. Via dei materiali ferrosi e della pietra delle montagne, divenne passaggio dei mendicanti e dei pellegrini verso i santuari e Luoghi della Fede a Roma e in Terrasanta.
La Via Valeriana potrebbe aver avuto la denominazione da un Console Valerio, così come l’antico itinerario stradale della vicina Valtellina, ipotizzandone la costruzione nel 253 d.c., si fa risalire al Console Gaio Publio Licinio Valeriano.
Nell’area si snodavano diverse vie di comunicazione, che costituivano dei validi percorsi alternativi alle più importanti direttrici conosciute.
Interessante la riscoperta della strada Novezio-Cerete Alto che in tempi lontani, collegando il paese con Castione e la Valle di Scalve, costituiva un percorso obbligato per le tante attività agricole del posto, ma anche per l’attività estrattiva del ferro, minerale strategico per armature e armi di ogni esercito.
Il sentiero si sviluppa in parte lungo l’antica strada che collegava la Valle di Scalve con l’alto Sebino consentendo il transito delle merci; per questo motivo è stata chiamata “Via del Ferro” dal Consorzio che ha provveduto al recupero e sistemazione del tracciato.
È possibile che anche qui, come in tanti altri luoghi strategici, avessero stanza i Cavalieri Templari, per sorvegliare merci, materiale estrattivo e per dare ospitalità e protezione ai pellegrini in transito verso il Luoghi Santi.
Una croce “patente” (a croce greca allargata verso l’esterno e inscritta in un cerchio) sulla “chiave di volta” del portale di un antico edificio a Cerete Alto a ridosso dell’antica “Via del Ferro”, una colonna ottagonale e la vicina cappella dedicata a San Rocco, potrebbero essere indizi della presenza di una comunità Templare.

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